
Storia di un marchio per la Regione Veneto
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Era il 1989 e uno dei primi lavori grafici che feci fu per la “Presentazione del progetto di inventariazione e catalogazione del patrimonio numismatico Veneto” presso l’Interstudio a Murano. La computer grafica era per pochi e quindi si faceva tutto con china, compassi, squadre, forbice e colla e poi si andava da una figura professionale, ora dimenticata, che era il fotolitista. Si attendevano per giorni con ansia le prove colore in “vera” quadricromia (il digitale era ancora un lontano miraggio), sperando che fosse tutto corretto, eventualmente si segnavano le correzioni da fare (qui troppo cyan, lì troppo scuro, qui meno magenta) e poi si andava in stampa.
Curiosità: il marchio fu creato passando una mina in grafite su un foglio di carta con sotto una moneta del 1623, piacque subito ai due titolari dello studio, Enrico Bagaggia e Francesco Ferruzzi, i quali lo proposero al cliente pensando di doverlo convincere in chissà quale maniera. Pensavamo tutti che fosse un marchio troppo innovativo, per quello che noi consideravamo (quello della numismatica) un mondo conservatore.
Con nostra grande sorpresa lo sposarono immediatamente senza grandi sforzi di P.R. o tecniche di vendita avanzate; scoprimmo in quell’occasione infatti che quella
è una tecnica che si chiama “frottage” (sfregare in francese) che i numismatici utilizzano quando non riescono a capire cosa c’è impresso in una vecchia moneta ossidata.
cliente: Regione Veneto
lavoro: Presentazione del progetto di inventariazione e catalogazione del patrimonio numismatico del Veneto.
anno: 1989